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Il concerto Byron e l’Opera italiana: selezione di arie da I due Foscari di Giuseppe Verdi è stato organizzato dal Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa nella cornice del progetto PRIN 2022 Reviving the Liberal: Literature and Politics between Britain and Italy, 1821-23, in collaborazione con il Coro dell’Università di Pisa e il CIDIC (Centro d’ateneo per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura).
Il concerto, che si è tenuto martedì 1 luglio 2025 nella straordinaria cornice della Chiesa di S. Paolo a Ripa d’Arno, ha visto come protagonisti il soprano Silvia Pantani, il tenore Marco Mustaro e il baritono Paolo Ruggero, accompagnati dalla pianista Silvia Mannari e dal Coro dell’Università di Pisa, diretto dal Maestro Stefano Barandoni.
The Two Foscari è uno dei drammi storici in versi più emblematici di George Gordon Byron. Scritta a Ravenna e ambientata nella Venezia del Quattrocento, la tragedia racconta il dramma umano e politico del Doge Francesco Foscari, dilaniato tra l’amore paterno per il figlio Jacopo, accusato di tradimento ed esiliato, e il suo ruolo istituzionale. L’opera mette in scena il conflitto fra affetti familiari e obblighi pubblici, culminando in un epilogo tragico: Jacopo muore in esilio e Francesco, annientato dal dolore, è costretto ad abdicare. La tragedia riflette sulla giustizia, l’arbitrio del potere e l’alienazione dell’individuo all’interno di uno stato oppressivo.
I due Foscari di Giuseppe Verdi adatta il dramma byroniano attraverso il libretto di Francesco Maria Piave, concentrando l’azione sugli aspetti più emotivi e familiari della vicenda e amplificandone l’intensità drammatica con una musica profondamente evocativa. La partitura si distingue per un lirismo struggente e l’orchestrazione drammatica restituisce con forza l’atmosfera claustrofobica della vicenda. Le arie esprimono in modo potente i conflitti interiori dei personaggi, in particolare il dolore impotente del padre e la sofferenza orgogliosa del figlio.
L’interpretazione dei cantanti e del Coro ha saputo restituire, con straordinaria espressività, il pathos dell’opera verdiana, coinvolgendo il folto pubblico in un’esperienza culturale unica, intensa ed emozionante, capace di evocare Lord Byron in uno dei luoghi più suggestivi di Pisa, la città che lo accolse nei primi anni Venti dell'Ottocento e in cui il grande poeta romantico ha lasciato una traccia indelebile.
Scheda a cura di
Roberta Ferrari
Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica
Università di Pisa
Ultimo aggiornamento
08.08.2025